Il Tempio di Kiyomizudera, una terrazza sul mondo
Il tempio di Kiyomizudera (tempio dell’acqua pura) è uno dei templi più particolari del Giappone. Risalente all’anno 778, è situato ai piedi della cascata del monte Otowa, nelle colline boscose a est di Kyoto.
Nel raggio di 13 ettari dal tempio, sono sorti negli anni 30 edifici buddisti, fra cui uno dei Tesori Nazionali e altre importanti proprietà culturali. Purtroppo, questi stupendi edifici sacri hanno subìto incendi più di dieci volte nel corso della storia. Fortunatamente, grazie ai fedeli, è stato possibile ricostruirli, dando loro la possibilità di essere ammirati anche ai giorni nostri. La maggior parte delle ricostruzioni ha avuto luogo nel lontano 1633.
Tempio di Kiyomizudera, le origini
Ma com’è nato il tempio di Kiyomizudera? La leggenda vuole, come scritto nel libro L’Origine del Tempio Kiyomizudera, un particolare racconto a riguardo.
Vai a nord e cerca una cascata cristallina : sono queste le parole, che sicuramente non rendono in italiano la poesia giapponese, ad introdurre la storia di un monaco dormiente che ha sentite in un sogno. A proferirle è stato un vecchio uomo vestito di bianco, che come il noto mago Gandalf invita il protagonista in una avventura.
Il monaco, Kenshin, si incammina attraverso i boschi di Kyoto guidato dalla sua fede, fino ad imbattersi nella sua agognata visione: una zampillante cascata cristallina. Nei pressi di questa cascata, il monaco incontra l’eremita Gyoei-koji, che lì aveva un piccolo ritiro auto costruito.
Nell’incontrare Kenshin quest’uomo, consapevole della sua missione, gli indica un albero che avrebbe dovuto consacrare alla divinità Kannon, scolpendo un idolo dotato di mille braccia. In cambio, l’eremita avrebbe vegliato su di lui e su questo luogo sacro. Gyoei-koji altri non era che una incarnazione del dio Kannon e a questo punto viene da pensare che lo fosse anche la voce della prima visione avuta in sogno!
Religione e la setta Kita Hosso
Il tempio era originariamente associato alla setta di Hosso, una delle più antiche scuole buddiste giapponesi. Nel 1965 il tempio è stato scelto da Ryokei Onishi Wajo, che si potrebbe definire il suo grande restauratore. Infatti questo monaco, morto all’età di 109 anni, dopo aver professato una fusione fra i principi buddisti e la società moderna, ha fatto dell’edificio sacro il capofila dei templi della setta Kita Hosso.
Da quel momento in poi, la popolarità del luogo è cresciuta in tutto il mondo, fino a ché nel 1994 è entrata a far parte della lista dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Inoltre, nel 2007 il tempio è stato fra i 21 finalisti delle Nuove Sette Meraviglie del Mondo.
La terrazza
Il tempio di Kiyomizudera è meglio conosciuto per la sua terrazza di legno, che sporge dalla sua sala principale.
Costruita in hinoki, il tipico cipresso giapponese, la terrazza si allunga per 13 metri sopra la collina sottostante. Si regge interamente senza l’ausilio di chiodi, caratteristica tipica degli edifici sacri giapponesi, e si poggia su una imponente palificata di legno di Zelkova. Sono stati utilizzati svariati esemplari di 400 anni per la sua edificazione! La terrazza offre ai visitatori una bella vista dei numerosi alberi di ciliegio e acero sottostanti che esplodono in una miriade di colori in primavera e autunno.
La sala principale ospita l’oggetto principale del culto del tempio, una statua della dea della misericordia Kannon, appunto, dotata delle mille braccia indicate dall’eremita al monaco Kenshin.
Il santuario e la cascata
Dietro la sala principale di Kiyomizudera sorge il santuario di Jishu, un tempietto dedicato alla divinità dell’amore. Di fronte ci sono due pietre, disposte a 18 metri di distanza.
Gli innamorati che riescono ad andare l’uno verso l’altra con gli occhi chiusi incontrandosi a metà strada saranno fortunati. Si può anche chiedere a qualcuno di fare da guida, ma questo vorrà dire che ci sarà bisogno di un intermediario anche nella vita amorosa. Severo ma giusto.
La cascata di Otowa sgorga dall’omonimo monte e si trova alla base della sala principale di Kiyomizudera. Le sue acque cristalline sono divise in tre flussi separati e i visitatori possono berne l’acqua usando delle tazze attaccate a dei pali.
Si dice che ognuna delle tre acque abbia un beneficio diverso:
- augurarsi longevità
- avere successo a scuola
- vivere una storia d’amore fortunata.
Tuttavia, bere da tutti e tre i flussi è considerato avido dai giapponesi.
Il tempio nella cultura popolare
Il tempio di Kiyomizudera fa la sua comparsa nello shonen manga, trasposto poi in anime, Negima: Magister Negi Magi, creato da Ken Akamatsu nel 2003. Questa serie ha come tema principale la magia. Nel manga è possibile vedere le cascate, nell’anime le Pietre dell’Amore.
Anche nel manga Love Hina, dello stesso Ken Akamatsu, i due personaggi Keitaro Urashima e Naru Narusegawa, nel loro soggiorno a Kyoto visitano il tempio.
Se l’articolo vi ha incuriositi e non vedreste l’ora di visitare anche voi il tempio di Kiyomizudera, consultate il sito ufficiale.
Laura Della Corte