Stray – Recensione del videogioco
Dopo aver vestito per decenni i panni di valorosi guerrieri, creature fantastiche ed affrontato le più disparate avventure, è giunto il momento di cambiare prospettiva.
In Stray, videogioco sviluppato da Blue Twelve Studio e pubblicato da Annapurna Interactive, vedremo il mondo attraverso gli occhi di un gatto.
Stray_ protagonista felino del videogioco di Blue Twelve Studio
Stray: Analisi dell’opera
Il protagonista di questa storia è un piccolo micio dal pelo arancione che vive all’interno di una pacifica colonia felina, nei pressi di un impianto fognario, in cui la natura cresce rigogliosa. Un giorno però, improvvisamente qualcosa va storto, viene separato dal suo gruppo di amici e precipita nel vuoto. Al suo risveglio si ritrova solo ed abbandonato, in una città popolata da robot.
La prima fase di gioco è puramente esplorativa, portandoci ben presto a fare la conoscenza con B-12, un drone che sembra aver dimenticato i suoi ricordi.
Deciso a ritrovarli, stringe una sorta di alleanza con noi, facendoci da traduttore per permetterci di capire l’incomprensibile linguaggio degli abitanti del luogo.
Tramite il lavoro di squadra ed un ottimo spirito d’osservazione , saremo in grado di scoprire informazioni chiave che ci permetteranno di proseguire nell’avventura all’interno di questo mondo distopico.
Questo titolo riscrive completamente il concetto di platforming virando molto sull’avventura dinamica. Quello che per un umano può essere un semplice scalino o la ventola di un condizionatore, in Stray diventano elementi essenziali per le meccaniche.
Essendo in buona parte incentrato sulla narrazione, permette un livello di esplorazione molto soddisfacente, grazie anche ai comandi semplici e intuitivi.
Non mancheranno dei momenti ricchi di azione e inseguimento.
Gli sviluppatori hanno saputo giocare bene le loro carte, ogni azione o movimento compiuto dal nostro piccolo protagonista, replica alla perfezione tutte quelle attività che ci fanno amare così tanto i gatti. Dormire, miagolare, far cadere oggetti dai piani rialzati, graffiare porte, divani o tappeti. La PS5 offre una prestazione aggiuntiva, il suo Dualsense ci permetterà di sentire le fusa del nostro piccolo amico.
Tematiche e comparto artistico
La narrativa ruota intorno a delle denunce sociali molto attuali. I punti di contatto con la nostra società sono molteplici, così come sono percepibili critiche al disinteresse e al comune agire di molti, agli egoismi e alla pericolosa tendenza a minimizzare la gravità di situazioni già piuttosto critiche e quasi irreversibili come quella ambientale. Attraverso gli occhi del micio, possiamo notare tramite i comportamenti dei robot come questi continuino ad imitare i loro creatori, sviluppando i nostri peggiori vizi e difetti, così come le unicità.
Il gioco possiede una superba direzione artistica. L’ambientazione è curata nei minimi dettagli, le luci al neon forniscono alla decadenza dei bassifondi un fascino impareggiabile. E’ molto forte il richiamo all’area urbana di Kowloon (Hong Kong), caratterizzata da un agglomerato di palazzi altissimi da cui raramente entrava la luce del sole ed era tutto per lo più illuminato dalle luci artificiali dei negozi.
Il character- design è degno di nota. Ogni robot incontrato durante l’esplorazione presenterà delle caratteristiche peculiari. Promosso a pieni voti anche il comparto sonoro.
In conclusione, Stray è un ottimo prodotto. In una realtà videoludica che punta su opere sempre più complesse, ci si dimentica spesso di quanto alle volte la semplicità possa toccare le giuste corde del nostro animo.
E’ un titolo che va giocato con calma, vivendolo in ogni suo aspetto, un’esperienza che va assaporata lentamente.
Disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.
Federica Curcio