Resident Evil VIII: Village – La nostra recensione
Anche questa volta Capcom è riuscita a regalare ai fan un titolo di altissimo livello: sì, stiamo proprio parlando di Resident Evil VIII: Village.
Il nuovo capitolo della saga horror per eccellenza ci ha fatto immergere in un luogo inquietante e pieno di creature mostruose pronte a dare del filo da torcere a Ethan Winters, protagonista anche nel precedente capitolo. Lo abbiamo giocato, e ci ha davvero impressionati sia sul piano della trama che del gameplay. Ma vediamo più nel dettaglio la nostra opinione su Resident Evil VIII: Village!
ATTENZIONE: possono presentarsi spoiler. Giocatore avvisato mezzo salvato!
Resident Evil VIII: La trama
Dopo gli eventi di di casa Baker in Resident Evil VII, Ethan e sua moglie Mia si godono finalmente un po’ di tranquillità , allietati dalla nascita della piccola Rose. Nonostante l’apparente tranquillità della loro nuova vita, ricostruita in un posto sperduto d’Europa, Ethan è inquieto. Infatti, i due coniugi subiranno l’attacco da parte di Chris Redfield e di una squadra d’assalto, che rapiscono Rose e uccidono Mia. Ethan, solo e disperato, dovrà cercare un modo per riavere la sua bambina indietro e le tracce lo porteranno a visitare un oscuro villaggio disabitato. Non sa ancora quali terribili eventi lo attendono, ma l’amore per la sua famiglia sarà più forte di qualsiasi altra cosa.
Il Gameplay
Come nel capitolo precedente, Resident Evil VIII: Village si presenta come un ibrido tra survivor e action: sebbene le munizioni siano più generose, i nemici assorbono nettamente più colpi, equilibrando del tutto le fasi più concitate. Degno di nota è sicuramente il design delle armi, intagliate quasi tutte con rifiniture in stile barocco molto ricercate. L’IA dei personaggi, perfezionata rispetto al capitolo precedente, dimostra che Capcom impara dai suoi errori e ne fa tesoro.
Le esplorazioni dell’intero territorio sono divertenti e ben studiate, tanto che invogliano il giocatore a cercare di recuperare tutti i tesori e i collezionabili presenti nel titolo. Interessante è anche il ritorno del mercante, che qui si fa chiamare Duca, che ci fornirà tutto il necessario per abbattere i nostri nemici.
Le somiglianze con Resident Evil 4, uno dei capitoli più amati nonché tra i più innovativi della saga, sono evidenti. Il villaggio, il castello, il lago infestato da un mostro marino, e il già citato mercante, sono solo alcuni degli elementi in comune. Perciò, è facile pensare che sia stato l’ispirazione maggiore per la realizzazione del titolo.
Tra i (pochi) difetti che abbiamo riscontrato, segnaliamo l’eccessiva brevità di alcune zone, che risultano sì più concentrate, ma anche più semplici nella loro risoluzione. Inoltre può presentarsi qualche compenetrazione, ma niente di limitante durante il gioco.
L’estetica
Il villaggio è studiato fin nei minimi particolari. Le case, quasi tutte completamente distrutte, danno una sensazione di continua esposizione verso i nemici, i potenti lycan, che ci braccheranno per tutto il gioco. Di particolare bellezza e sontuosità è il castello Dimitrescu: gli effetti di luce delle torce, i complessi ricami delle tappezzerie e le enormi sale piene di quadri, sono rese alla massima perfezione. Davvero azzeccata la scelta dei colori che, sebbene siano luminosi e accoglienti, la sensazione di pericolo e di “disgusto” permeerà tutta la nostra avventura. Altrettanto degna di nota è casa Beneviento, una delle ambientazioni più riuscite dell’intero titolo: la componente sovrannaturale si mescola perfettamente all’ambientazione e le creature presenti all’interno dei bui corridori della casa saranno terribilmente disturbanti.
I quattro Signori, villain del gioco, sono già entrati nei cuori dei fan grazie alla loro ottima caratterizzazione. Esattamente come i membri della famiglia Baker, Lady Dimitrescu e le sue figlie, o la bambola assassina Angie, non ci daranno tregua, e saranno per tutto il gioco le ombre da cui scapperemo per cercare di sopravvivere. Evocativo l’immenso paesaggio innevato, che fa da sfondo alle vicende di Ethan, regalandoci una natura ricca e “morta” allo stesso tempo. Graficamente quindi, è eccellente sotto ogni punto di vista.
Ottimo è il doppiaggio originale, in cui il carattere dei personaggi traspare soprattutto dal tono di voce. Anche il doppiaggio italiano, seppur non azzeccatissimo nella scelta di alcuni doppiatori, mostra un impegno notevole e il risultato è più che soddisfacente.
Conclusioni
Resident Evil VIII: Village ci ha stupiti ed entra direttamente nel pantheon dei migliori capitoli dell’intera saga dalla sua nascita. Con questa nuova e ricercata scelta estetica, Capcom decide di osare dimostrando che anche ambientando la storia di giorno in piena luce e “umanizzando” le creature, si possa realizzare un prodotto altrettanto disturbante e terrificante. Per concludere, consigliamo caldamente questo titolo a tutti coloro che amano gli horror innovativi e divertenti!
Vittoria Aiello