Guns Akimbo: recensione del film con Daniel Radcliffe
Uscito da poco su Amazon Prime Video, Guns Akimbo è già tra i film più discussi. Radcliffe immerso nell’ultraviolenza trash grazie alla macchina da presa di Jason Lei Howden.
Visto e applaudito al Torino Film Festival del 2019, Guns Akimbo arriva sul web grazie ad Amazon, schivando ampiamente le sale. Non si presenta come una pellicola per tutti gli stomaci: L’adrenalina costante, i ritmi synthwave, l’azione ipercinetica non lo faranno di sicuro apprezzare da coloro che si aspettano “una storia d’amore, una di quelle in cui un nerd cerca di conquistare una ragazza come se fosse un achievement dell’xbox”
Se questa frase vi ha fatto pensare a Scott Pilgrim vs The World, siete sulla buona strada. Jason Lei Howden lo cita in più modi, dagli overlay videoludici al nerdismo puro del protagonista Miles Lee Harris Daniel Radcliffe passando per i combattimenti 1vs1 trash ed esilaranti. Calmate però il cuore nella vostra cassa toracica, non ci troviamo davanti ad una pellicola citazionista, siamo di fronte a qualcosa che si muove su di un binario proprio ma sa raccogliere dal patrimonio contemporaneo dell’action adrenalinico alla Crank e dai contesti nerd e ultraviolenti di oggi.
Guns Akimbo, trama del film
Miles Lee Harris è il programmatore di un’app spremisoldi in un’azienda informatica: se di giorno vive la realtà con la testa incollata allo schermo del telefono, di notte diviene un eroe passivo che si prefigge l’obiettivo di “trollare” i Troll in rete. Si ritrova quindi su Skizm, una piattaforma digitale che trasmette in diretta dei combattimenti mortali tenuti in città. Dopo aver infiammato il pubblico con i suoi commenti inopportuni, viene contattato dagli amministratori che di lì a poco gli piomberanno in casa per punirlo per il suo flame. Imbulloneranno delle glock alle sue mani e gli daranno 24h per uccidere Nix, una leggendaria assassina interpretata da Samara Weaving (nipote di Hugo Weaving).
Il talento alla regia di Jason Lei Howden è ormai un monito per i registi contemporanei. L’unica pecca registica che ho riscontrato sono i numerosi avvitamenti in zoom nella prima parte del film che possono dare la nausea. Niente che non sia contestualizzato con la violenza del film, ma la rapida successione in più sequenze lo rende un po’ disturbante. La composizione delle scene è pura arte pop . Dalla scelta fotografica bicromica che richiama l’ Aesthetic future alla colonna sonora, tutto è funzionale e, anzi, enfatizza e moltiplica lo strato emotivo e violentemente trash della pellicola.
Guns Akimbo tra comicità e alienazione sociale
La comicità è scandita da dialoghi brillanti: gag e violenza immotivata permeano tutto il film fermandosi solo per farci prendere fiato. Nei momenti di calma si sviluppa la trama che orbita intorno a tematiche intellettuali come il conflitto sociale, l’alienazione o l’essere spettatori passivi della violenza fisica, incentrandosi però sulla sopravvivenza di chi cerca di limitare, per quanto può, il sistema.
Le referenze sono molteplici, da Nix che reinventa Harley Quinn a Riktor che sembra uscire fuori da Mad Max. Una delle più sottili e di sicuro è quella a Gail (Rosario Dawson in Sin City) con il tirapiedi femminile. Il film è coerente in tutta la sua evoluzione, nel suo crescendo di violenza, nel Gun-Kata di Equilibrium , nelle strizzate d’occhio al lavoro di Edward Wright (Scott Pilgrim vs the World ), alle ambientazioni al neon degli anni ‘80 e ‘90 con tappeti musicali remixati di “You spin me round” dei Dead or Alive o ai ritmi psichedelici che richiamano alla memoria Hotline Miami .
Guns Akimbo, cosa ne pensiamo:
Guns Akimbo tiene l’attenzione focalizzata per 90 minuti e vi farà felici se, e solo se, riuscirete a entrare nel cuore della pellicola. Potrete amarlo, potrete odiarlo ma si è fatto spazio tra i cult del genere action sbalzando con un colpo di glock titoli con budget stratosferici. Se avete prime video, dategli una possibilità soprattutto se siete amanti di pellicole come John Wick o Crank.
Voto Film: 8.5/10
Pro:
- Attori eccezionali
- comicità e violenza precisa al metronomo
- Nerd fino al midollo
Contro:
- Molto violento e non adatto ad ogni pubblico
- Le spirali in zoom danno la nausea
Daniele “MrInk” Ferullo