Le decorazioni di capodanno, Kadomatsu e Shimekazari
Gli anni scorrono sempre troppo velocemente e anche questo 2021 è ormai volto alla sua conclusione.
Negli ultimi giorni dell’anno si è soliti fare una ricapitolazione dei trecentosessantacinque giorni appena passati, cercando di trarre qualche conclusione o ripromettendosi buoni propositi, magari davanti a una bella tavola imbandita, come da tradizione.
Dall’altra parte del mondo, in Giappone, si sa già molto di quello che succede durante gli ultimi giorni dell’anno, ma ci sono alcune peculiarità da approfondire. In particolare, di fondamentale importanza sono le decorazioni che i giapponesi usano nel periodo finale dell’anno.
Subito dopo il 25 Dicembre, in Giappone vengono tolte le classiche luci di Natale per fare spazio alle decorazioni di capodanno. Ovviamente queste, nonostante la loro semplicità, hanno un significato spirituale.
KADOMATSU
Il Kadomatsu (cancello di pino) è una decorazione che viene esposta all’entrata delle case e dei luoghi di lavoro dal 28 Dicembre fino al 15 Gennaio. Questi ornamenti possono essere formati da pini, rappresentanti la longevità, bambù, simboleggianti la prosperità, o albero ume, che rappresenta la costanza.
I germogli sono fissati a diverse distanze e, in base all’altezza, rappresentano il cielo, l’umanità e la terra, con il cielo ovviamente più alto e la terra più in basso.
La funzione del Kadomatsu è quella di raccogliere gli spiriti ancestrali in modo che possano vegliare sul raccolto. Può essere considerato come il nostro albero di Natale, solo che rappresenta lo spirito del capodanno.
SHIMEKAZARI
Altra decorazione tipica del periodo è lo Shimekazari, addobbo che si appende sull’uscio delle abitazioni. È realizzato con le shide, cannucce di riso e strisce di riso artigianali a zig zag. La funzione di tale decorazione è quella di allontanare gli spiriti maligni e dare il benvenuto ai kami shintoisti in modo che possano entrare in casa e benedirla per il nuovo anno.
Lo Shimekazari è decorato con degli oggetti portafortuna:
– Le Daidai, un tipo di arancio considerato portafortuna per il particolare kanji del nome che, scritto con un ideogramma diverso, significa “di generazione in generazione”.
– L’aragosta, vista come portafortuna perché la sua posizione ricorda il corpo di un uomo anziano.
– I ramoscelli di pino, simboli di longevità perché restano sempre verdi.
– Le foglie di felce, che rappresentano la speranza di avere una famiglia felice e prospera.
Ecco, quindi, delle caratteristiche alternative per chi è stufo dei soliti addobbi natalizi.
Addobbare alla giapponese le proprie festività può essere un bel modo per cambiare un po’ aria e anche per dare un nuovo significato alla celebrazione.