Il Ristorante degli Ordini Sbagliati: un locale atipico
In un mondo in cui tutti vanno veloci e non si accettano errori, pensare che in un ristorante c’è il “rischio” che ti possano servire l’ordine sbagliato fa quasi inorridire. Eppure in Giappone un locale così esiste.
Il “Ristorante degli Ordini Sbagliati” (Restaurant of Mistaken Orders) è un locale situato al Tokyo, una delle città più caotiche del mondo. Lo staff è composto da persone molto speciali: tutte persone affette da Alzheimer. La malattia degenerativa è presente con un tasso piuttosto alto ed infatti è il primo in quanto crescita di affetti dell’Alzheimer al mondo.
Logo del ristorante
Come nasce l’idea del Ristorante degli ordini sbagliati
L’idea di un locale simile è venuta a Shiro Oguni, fondatore e proprietario, la cui ispirazione è nata dalla visita in un centro specializzato in cui erano presenti molti pazienti. Oguni ha dichiarato di sapere poco della malattia, ma ciò che ha constatato è che non impedisce a chi ne è vittima di fare cose “normali” come la spesa, cucinare, pulire, lavare e molto altro.
Il Giappone è un paese che vive per la propria società. Se un individuo non è più utile alla stessa, rischia di ritrovarsi isolato. Ciò che questo progetto favorisce è proprio l’inclusione di persone che altrimenti verrebbero escluse a priori da tutto.
Inclusione delle fasce deboli in Giappone
Un progetto quindi dall’enorme spessore, che ci fa capire l’importanza di non lasciare nessuno da solo. La tutela dei più deboli, infatti, è una tematica importante che spesso viene persa di vista per colpa delle imminenze della vita o del lavoro.
Per questo l’ambiente all’interno del “Ristorante degli Ordini Sbagliati” è gioviale e allegro. Se l’ordine che arriva non è quello giusto, si ride e si rimedia senza il rischio di indignazione da parte del cliente nei confronti del cameriere. Un’occasione per venire a contatto con realtà molto diverse di quelle che si è abituati a frequentare.
Sorrisi, inclusione, ma soprattutto umanità: aprire la mente è il primo passo verso un futuro più sereno.
Vittoria Aiello