Il capodanno giapponese, tra ritualità e folklore
Anche questo 2021 è arrivato alla sua conclusione. Ormai è tutto pronto per festeggiare l’arrivo del 2022, ci si prepara ai ritrovi in famiglia e con gli amici e, in tempi normali, si approfittava di feste, piazze affollate e concerti per passare in allegria l’ultimo giorno dell’anno. Il Capodanno, insomma, è una delle festività più importanti e più attese da tutti.
E in Giappone?
Per i giapponesi, il Capodanno è un giorno altrettanto atteso e amato come lo è per l’Occidente. Il nuovo anno prende il nome di Shogatsu e viene festeggiato dal primo Gennaio del 1873, anno in cui anche in Giappone entrò in vigore il calendario gregoriano al posto di quello cinese.
Famoso il detto “anno nuovo, vita nuova”, come se si prospettasse una rinascita non solo interiore, ma che riguarda l’aspetto concreto dell’esistenza individuale. In Giappone questo concetto è espresso nel Bonenkai, ovvero il nostro cenone di Capodanno, ma si sa, essendo luogo di grande cultura e tradizione, i cittadini della Terra del Sol Levante sono soliti dare a questa ricorrenza un significato simbolico.
Il Bonekai è un vero e proprio addio alla sofferenza dell’anno appena passato, da trascorrere nella gioia e nel divertimento insieme ad amici o colleghi in mezzo a fiumi di sakè, come augurio per un futuro prospero.
Una lunga festa
Diversamente dall’Occidente, in cui il 2 Gennaio si riprendono le normali attività, in Giappone i festeggiamenti continuano fino al terzo giorno del mese. Tutta la Nazione si ferma per dare a ognuno la possibilità di “ripulirsi” internamente.
Questa purificazione avviene in vari modi, tra questi la Sanganichi, ovvero le pulizie domestiche di Capodanno. Il primo Gennaio deve essere tutto pulito e perfettamente in ordine, rito di buon augurio che simboleggia l’inizio di una nuova vita senza le macchie di quella appena passata. Oltre a essere pulite, le case vengono anche decorate con ornamenti particolari adatti all’occasione, con lo scopo di invitare le divinità shintoiste a entrare in casa. Tra le decorazioni si ricordano il , composizione di bambù e pino, e il Shimenawa, decorazione shintoista composta da un cordone di paglia intrecciata.
Altro rito di purificazione è il semplice relax, infatti ogni giapponese è attento a trascorrere il primo dell’anno in totale assenza di stress, come buon auspicio a un anno sereno.
Visita al tempio Hatsumode
Rituale fondamentale per il Capodanno giapponese è la tradizionale visita al tempio Hatsumode.
Tutti si radunano per ascoltare la joyanokane, cioè il primo rintocco delle campane buddiste, le quali suonano centootto volte, numero che, secondo la tradizione buddista, rappresenta i peccati capitali dell’uomo.
I festeggiamenti, tuttavia, non si concludono qui. Ciò che rende speciale il Capodanno giapponese è l’attesa della prima alba del nuovo anno, rappresentazione della luce che ci accompagnerà per i prossimi trecentosessantacinque giorni.
Questo avvenimento viene vissuto solitamente con famiglia e amici, riuniti in luoghi in cui il sole appare più spettacolare.
Specialità culinarie
Elemento caratteristico di qualunque festività è, ovviamente, il cibo.
Nella Terra del Sol Levante si trovano varie tradizioni culinarie di Capodanno. Innanzitutto l’osechi, una composizione di pietanze che racchiudono vari significati, fra cui prosperità, longevità e buona fortuna. Tali piatti si trovano all’interno di un jūbako, un contenitore con vari scomparti simile a quello del più conosciuto bentō.
Altro cibo caratteristico è la toshikoshi soba, che rappresenta una vita lunga e resistente alle avversità. Tradotto come “noodle che attraversano l’anno”, si tratta di un piatto a base di noodle, appunto, che per la loro lunghezza dovrebbero proprio rappresentare la longevità della vita, anche se la pietanza cambia di zona in zona, così come la credenza che si porta dietro.
Oltre al cibo, fra le bevande tipiche si trova il toso, un sakè molto speziato e dalle proprietà medicinali. Si crede che questo liquore sia capace di eliminare i mali dell’anno appena passato e che permetta anch’esso di avere una lunga vita. Il toso si ottiene mescolando diverse erbe medicinali da cui si ottiene il tososan che, unito con il sakè, forma tale bevanda.
Ancora una volta, dunque, il Giappone si conferma Paese dalla grande impronta filosofica, religiosa e simbolica. Non solo festeggiamenti, ma anche tradizioni e cultura caratterizzano il Capodanno di questa particolare terra, sempre impregnata di profondo carattere profetico in ogni suo aspetto.