Gintama: recensione del manga
Dopo sedici anni di lunga serializzazione, il manga più folle di tutti giunge al suo termine: Gintama di Hideaki Sorachi.
Serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, Gintama non ha bisogno di presentazioni: dissacrante, esagerato e al limite del nonsense, si aggiudica un posto tra i migliori manga shonen di tutti i tempi.
Si compone di 77 volumi. Dal manga è stata tratta una serie anime di grande successo.
Gintama, la trama
Nel Giappone feudale, la città di Edo viene invasa dagli Amanto, alieni che hanno deciso di conquistare la Terra. Insediati stabilmente all’interno del paese, gli Amanto convivono con gli esseri umani facendo parte della loro quotidianità. Gintoki Sakata è un ex samurai, abitante del quartiere Kabukicho, che gestisce un’agenzia di tuttofare composta da Shinpachi Shimura, otaku occhialuto, e da Kagura, un’aliena Amanto pigra e perennemente affamata. La loro vita si svolge all’interno della città, piena di personaggi improbabili e bisognosi del loro aiuto per risolvere i problemi più disparati. Ma l’apparente tranquillità nasconde un mondo fatto di ribelli che vogliono distruggere tutto ciò che negli anni è stato costruito.
L’ambientazione del manga Gintama
Usando l’invasione aliena come punto di partenza, l’ambientazione di Gintama si trova esattamente a metà tra tradizione e modernità. L’arrivo degli alieni Amanto infatti, ricorda moltissimo l’arrivo degli occidentali in Giappone nella seconda metà dell’800, che inaugurò il periodo Meiji, ovvero il momento in cui il Giappone inizia il suo percorso verso la modernità.
La città di Edo appare quindi come un ibrido fatto di case tradizionali, abitanti in kimono, automobili e navicelle spaziali.
La fusione di elementi tradizionali e tecnologicamente avanzati è uno dei punti forti del manga, e ciò esalta al massimo la naturalezza di una convivenza così inusuale come quella tra umani e alieni.
Kabukicho è vivo e variegato: è il quartiere in cui vivono i protagonisti e i loro comprimari, tutti caratterizzati magistralmente dall’autore. Amanto ed esseri umani convivono pacificamente, ma a volte le incomprensioni tra le due “razze” generano situazioni esilaranti che i nostri eroi saranno chiamati a risolvere.
Storicamente, Kabuchicho è il quartiere a luci rosse di Tokyo, dimora di geisha e attori kabuki, considerati ai margini della società. Ancora oggi è considerato un quartiere poco raccomandabile per via della presenza di luoghi dove si può giocare d’azzardo o love hotel.
I personaggi del manga Gintama
Il punto forte di Gintama sono senza dubbio i personaggi. Gintoki Sakata, ex samurai goloso di latte alla fragola, è un uomo ormai disilluso dalla vita il cui unico scopo sembra quello di cercare di essere utile agli altri, anche quando non ne ha voglia. Perennemente indietro con l’affitto, è sempre a rischio di sfratto dalla padrona di casa, la vecchia Otose, che gestisce una mescita proprio sotto la sua abitazione.
Shinpachi è il più responsabile del trio. Orfano di entrambi i genitori, vive con la sorella Otae, hostess in un locale notturno, nel dojo di famiglia. Fan sfegatato della idol Otsu, è il presidente del suo Fan Club.
Kagura è un’aliena Amanto, appartenente al potentissimo clan Yato, noti per essere spietati pirati spaziali. Porta sempre con sé un ombrello per proteggersi dal sole, che a quanto pare potrebbe ustionarle la pelle. Adotta il cane gigante Sadaharu, che Gintoki non sopporta per via della sua perenne voglia di morderlo.
Tra i comprimari degna di nota, vi è la Shinsengumi, ovvero la polizia dello shogunato, capeggiato da Isao Kondo, Toshiro Hijikata e Sogo Okita, basati su samurai realmente esistiti. Sorachi li reinventa ed estremizza, donando loro una forza comica potentissima. Spesso ostacoleranno Gintoki nelle sue azioni, ma si dimostreranno grandi alleati nelle situazioni più disperate.
Altro personaggio totalmente folle è Kotaro Katsura, anch’egli ex samurai e amico di vecchia data di Gintoki. Leader della fazione di ribelli nella Campagna contro gli stranieri, è affiancato da Elizabeth, una papera antropomorfa che comunica tramite cartelli.
Tra satira e follia
Le avventure di Gintoki, Shinpachi e Kagura sono sempre caratterizzate da una certa dose di follia: ogni situazione riesce a scatenare risate genuine al lettore, per via dell’umorismo nonsense che permea ogni capitolo.
Non mancano, tuttavia, i riferimenti storici. Al centro delle vicende vi è lo shogunato Tokugawa e si sprecano i riferimenti, in particolare, verso l’ultimo shogun Yoshinobu (nel manga chimato Nobu Nobu).
Anche la presenza della fazione ribelle che si oppone alla presenza degli Amanto è un riferimento importante. Poco prima dell’inizio del periodo Meiji infatti, alcuni feudi si ribellarono allo shogunato, scatenando una serie di conflitti volti ad allontanare gli stranieri dal paese. Katsura rappresenta proprio quel tipo di fazione, sebbene il suo ruolo sia meno “estremista” di quello del gruppo reale. Anzi, è spesso uno dei personaggi più esilaranti dell’intera opera.
Gintama quindi, si bilancia tra satira e umorismo tipico dei manga per ragazzi, mettendo in discussione il passato del Giappone in un periodo particolare della sua storia, ma lasciando da parte la politica più esplicita per coinvolgere il lettore nelle situazioni comiche.
Conclusione
In soldoni, Gintama è un capolavoro di satira e umorismo senza precedenti. Consigliatissimo a tutti gli amanti degli shonen manga pieni di umorismo, azione e situazioni al limite dell’assurdo!
Vittoria Aiello