Brian The Brain, recensione del fumetto di Miguèl Angel Martin
Miguèl Angel Martin è uno dei più controversi e popolari fumettisti spagnoli in circolazione. L’artista ha fatto molto parlare di sé nel corso degli anni per via delle sue opere particolari e fuori dagli schemi.
Con Brian the Brain, l’autore da corpo alla sua opera più profonda, ma soprattutto ad uno dei più grandi fumetti del XX secolo.
Trama di Brian The Brain – Chi decide chi è normale?
Il protagonista di questa storia è il piccolo Brian, un ragazzino nato con la calotta cranica scoperchiata per colpa di un esperimento a cui la madre ha accettato di sottoporsi durante la gravidanza. Queste particolari condizioni generano un’ulteriore situazione inaspettata, la manifestazione di poteri extrasensoriali.
Per questa sua “caratteristica” viene, purtroppo preso in giro dai suoi coetanei e messo a dura prova dalle circostanze più dure della vita che lo priva in continuazione dei suoi affetti, ma nonostante tutto, non smette di trattare il prossimo con rispetto e amicizia. Dà spesso prova di grande intelligenza, ma si trova in un mondo che non lo accetta né comprende, se non come oggetto di studio scientifico.
La normalità che si affronta nella storia è intrisa di un potente senso di alienazione che circonda tutti i personaggi e li accompagna nelle loro giornate.
Valenza psicologica e sociale della storia
Martìn assegna a Brian un compito molto importante. Attraverso lo scorrere della sua vita, l’autore ci mostra la degenerazione del presente che attanaglia e stritola la società contemporanea. Bullismo, diversità, natura umana, crescita, omologazione, individualismo, manipolazione genetica, arricchimento delle multinazionali, sono alcuni degli aspetti trattati in questa storia.
La società si sviluppa e cambia continuamente, è “liquida”, come direbbe il Sociologo Zygmunt Bauman, ma lo stesso non si può dire per la natura umana. I problemi di Brian sono universali, situazioni per le quali gli esseri umani di ogni cultura hanno sempre sofferto in un modo o nell’altro.
Fondamentale è la scelta di rappresentare la città come un enorme e pulito ambiente sterile, accompagnato da uno stile semplice e lineare. Optare per un design di personaggi dalle fattezze “infantili” per esprimere tutta la bruttezza, l’immoralità e la mostruosità dell’essere umano adulto, attraverso l’innocenza di un bambino.
Edizione Integrale – NPE
L’edizione integrale pubblicata da Nicola Pesce Edizioni si apre con una prefazione di Jorge Vacca. Il volume si snoda attraverso le varie fasi della vita del protagonista, bambino, adolescente, adulto. La terza parte “Out of my Brain”, non era mai stata pubblicata in Italia, così come prequel ed epilogo, inediti nel resto del mondo, appaiono per la prima volta in questo volume.
Martìn, parlando della sua opera afferma che “Brian The Brain” non è l’uomo del futuro, è la società universale. Vuole mostrare la società come è in ogni parte del mondo, dall’alba dei tempi ad oggi, e come sarà anche nel futuro. In particolare va riferita alla società di oggi, dove stiamo vivendo un neofascismo orwelliano.”
Per i suoi contenuti e il modo in cui sono espressi il racconto è un pugno nello stomaco allo scorrere di ogni vignetta, che, accompagnate da dialoghi pungenti, costringe il lettore a meditare su temi difficili.
Martìn riesce a coinvolgere il pubblico a livello emotivo come pochi autori riescono a fare, esponendo la solitudine di Brian e il suo desidero di essere un ragazzo normale, con una vita come quella degli altri.
Un classico, che porta con sé quel barlume di umanità che oggi viene a mancare sempre di più.
Durante il Festival del Fumetto Calabrese, le “Strade del Paesaggio” la Redazione di Nerd30 ha avuto il piacere di intervistare Miguel Ángel Martín. Clicca sul seguente link per saperne di più.
Federica Curcio