BloodHunt, Vampire The Masquerade diventa un battle royale
Bloodhunt è un nuovo Battle royale portato in accesso anticipato dalla Sharkmob. Sangue e proiettili lo renderanno unico?
Quando si parla di Battle royale ormai si hanno degli schemi fissi che funzionano un po’ per tutti i giochi del genere. Bloodhunt non si esime da questi schemi e nel suo accesso anticipato mostra alcune aggiunte che rendono il gioco online più interessante di altri.
La prima che ovviamente ci salta all’occhio è la cooperazione con l’ambientazione di Mondo di Tenebra, portando un universo narrativo enorme in uno spazio ristretto.
Vampire: The Masquerade in un battle royale
Siamo catapultati con poche istruzioni in una Praga oscura dopo un raduno vampirico cittadino (Canon) che ha visto molti clan riuniti in un solo luogo. Come tutti i conoscitori di questa ambientazione sanno, troppi vampiri in una città sono sempre un cattivo presagio. Basta poco, una scintilla, e la guerra tra clan è pronta. La Camarilla, organo che gestisce come un governo sotterraneo la società vampirica, inizia una campagna di repressione degli anarchici guerrafondai che porta alla Seconda Inquisizione con annessa Caccia di Sangue.
L’ambientazione non riceve molte spiegazioni in video o nel giocato. Ci sono però molteplici documenti e letture che il giocatore è libero o meno di leggere all’interno del menù principale della lobby.
Bloodhunt Gameplay
Dopo la creazione dell’account interno del gioco, possiamo quindi scegliere il personaggio con cui fare un semplice tutorial. Questo ci porterà in una sezione di Praga per spiegarci meccaniche di gioco che si eseguono in terza persona e che uniscono la velocità di esplorazione di Hyper Scape con una gestione di armi per livello come Fortnite.
Il nostro vampiro assetato di sangue, potrà muoversi sui palazzi e sui muri con facilità e attuare movimenti tridimensionali aerei attraverso i proprio poteri vampirici. Poteri, questi, dettati dai 3 clan attualmente presenti che si suddividono poi in 2 archetipi ognuno:
- Brujah, picchiatori e “tank” del gioco con la capacità di resistere in battaglie ravvicinate;
- Nosferatu, assassini dalla distanza che sanno rendersi invisibili e controllare le zone;
- Toreador che con il loro fascino portano una ventata di supporto ai propri alleati.
Inutile dirvi che i clan non sono ancora propriamente bilanciati tra loro e vedono i Nosferatu in pole position per la loro utilità e i Brujah all’ultimo posto per via della necessità di ingaggiare da distanza ravvicinata in un gioco pregno di armi da fuoco di ogni genere.
Una volta scelto il punto di generazione del nostro vampiro attraverso la mappa (niente aerei e paracadute) troveremo nei pressi un punto di raccolta armi. La gestione dell’ingresso in gioco infatti suggerisce che ogni vampiro può apparire solo ad una certa distanza l’uno dall’altro. Questo permette a tutti i giocatori, anche nei primi attimi, di avere un’arma speciale con cui ingaggiare battaglia.
Caratteristica interessante da segnalare è la capacità di vedere con le percezioni aumentate. Questa abilità ricorda molto il potere vampirico Auspex, presente in ogni gioco sia cartaceo che videoludico della serie. Questa modalità ci mostra a vista i punti di raccolta armi più vicini, i civili e, a volte, anche gli avversari se abbastanza vicini. La desaturazione dei colori e l’aspetto un po’ più flebile dei contorni può dare fastidio se usato di continuo ma fortunatamente è una visione di cui si può abusare proprio per la sua breve durata.
Bloodhunt ed il suo gunplay
Le armi sono, come dicevo prima, divise per gradi e colori ma hanno proprietà particolari e uniche che portano il gunplay ad essere dinamico e peculiare ad ogni Loot.
Dalle balestre piccole dai dardi esplosivi a quelle più grandi che creano nubi di gas velenoso fino ad arrivare agli enormi gatling, le armi cambiano le loro statistiche a seconda del colore. Questi, dal bianco al dorato, scalano per lo più in caricatori e velocità di ricarica, più raramente nel danno.
Una Diablerie
Questo non vuol dire che non sia possibile, attraverso una ricognizione di punti specifici della mappa, trovare proprio quell’arma che ci piace per potersi sentire più a proprio agio nel match.
La città è molto ricca di dettagli e particolari. I tetti hanno molteplici nascondigli e coperture anche se proprio i tetti sono i punti più rumorosi tra tutti. Da segnalare che le ringhiere hanno un hitbox di copertura molto alto, sarete coperti anche qualche centimetro di troppo sopra la ringhiera. Questo significa a volte sparare e colpire il muro nonostante non lo si stia mirando. Le strade sono ricche di vicoli da dove coprirsi in caso di raffiche dall’alto e questo è un dettaglio da non sottovalutare.
Bloodhunt e la risonanza del sangue
Come nel già citato competitor Hyper Scape, c’è una gestione dei poteri supplementari di gioco che ci permette di personalizzare ancora di più la nostra partita. In pieno stile Vampire: The Masquerade, però, questi non saranno dei distributori di potere ma delle persone vive e vibranti che popolano la città di Praga. Queste speciali persone stanno provando delle emozioni talmente forti da attraversare il loro stesso sangue. La “Risonanza” permette di entrare in simbiosi con quell’emozione e trarne benefici. Sono 5 i diversi effetti passivi che possono essere assunti per un limite di 3 volte a match.
Dalla rigenerazione alla gestione dei cooldown, questi poteri possono fare una grande differenza e aiutare nei momenti di pericolo con un buon valore aggiunto. Bisogna però fare attenzione ad una delle meccaniche proprie del sistema di gioco creato dalla White Wolf.
La masquerade ed il silenzio del sangue
“Non è possibile utilizzare poteri o sfamarsi di fronte agli esseri umani”
Questa antica legge che vige un po’ univoca tra film e libri sui vampiri è una delle meccaniche di gioco più interessanti. Contestualizzata nell’ambientazione come la “Blood Hunt” che da nome al gioco, la violazione del silenzio del sangue porterà immediatamente il giocatore ad essere visibile a schermo da tutti gli altri contendenti.
Questo status durerà un minuto e vi assicuro che sarà il minuto da anarchico più divertente del gioco. Finirà quasi sicuramente con la morte ultima ma avrete anche la possibilità di scontri di alto livello data la facilità con cui si incontreranno gli avversari.
Insieme ai civili ci sono degli altri simpatici amici/nemici che il gioco chiama “entità”, un esercito armato fino ai denti che vi attaccherà a vista ma che custodisce armi di livello leggendario come il Gatling. Amici/nemici perché attaccheranno tutti i giocatori portandoli quasi sicuramente al knock down. Potrete approfittare di questo per eliminare facilmente qualche avversario sprovveduto o che ha sottovalutato l’IA dei PNG.
Com’è Bloodhunt?
Il gioco, attualmente in early access gratuito su Steam e in arrivo su PS5 entro la fine dell’anno, ha delle buone possibilità di riuscire ad emergere dal marasma di giochi Battle royale che dilagano negli store. Sicuramente avere una fanbase, quella della White Wolf, già molto compatta e assetata ha giovato al numero di giocatori iniziali ma bisognerà vedere come verrà sviluppato il gioco nel prossimo futuro.
Questo perché i giochi online come questo hanno bisogno di eventi continui, di un aggiornamento delle feature e di bilanciamenti ogni rilascio. Bilanciamenti che, tra l’altro, sono necessari anche tuttora per poter rendere appetibile il clan Brujah, altrimenti particolarmente inutile se non in coop.
Dare una possibilità al titolo nonostante i 17 gb di spazio su disco è fattibile e fin quando resterà free to play con Season pass di estetiche è anche un eccellente rapporto qualità prezzo.
Daniele “MrInk” Ferullo